Δευτέρα 29 Οκτωβρίου 2007

STALKER, Andrei Tarkovsky


Τι είναι η ζώνη , τον ρώτησαν. "Η Ζώνη όπως κάθε τι στις ταινίες μου δεν συμβολίζει κάτι : η Ζώνη είναι η Ζώνη, είναι η ζωή: διασχίζοντάς την ο άνθρωπος ή θα γίνει κομμάτια ή θα αντισταθεί..."

Τι είναι ο κινηματογράφος του Ταρκόφσκυ? Ποίηση..
Ξαναείδα το Στάλκερ. Ενα ήσυχο κυριακάτικο απόγευμα. Ολοι στο σπίτι έκαναν κάτι άλλο ήταν κάπου αλλού. Κι έτσι τρύπωσα στο καναπέ, και αφέθηκα να «μυρίσω» την υγρασία της «ζώνης». Ημουν πάλι έτοιμη να σκεφτώ όταν φτάσω εκεί αν αυτή τη φορά είχα ετοιμάσει κάποια ευχή ιδιαίτερης σημασίας.

Με το που πέρασα τη πρώτη κολώνα ξέχασα. Τα ξέχασα όλα. Οσα φοβούμουν κι όσα ευχόμουν.
Κι όπως συμβαίνει με τον Ταρκόφσκυ κι όλους τους μεγάλους δημιουργούς, κάθε φορά που θα ξαναδείς μια ταινία του, αντιλαμβάνεσαι πόσα πολλά δεν είχες δει τη προηγούμενη, και την επόμενη πόσα ακόμα είχες ξεχάσει.

Υπάρχει ο κινηματογράφος που σε διασκεδάζει, που σε τρομάζει, που σε κάνει να γελάσεις, που σε συγκινεί, που σε σοκάρει, που σ’αφήνει αδιάφορο, και υπάρχει και εκείνος
Που σε παίρνει πάνω σ’ενα μαγικό χαλί και σε πετάει. Στην άβυσσο μέσα σου.
Ηρεμα, χωρίς βιασύνη, σαν να έχεις μια αιωνιότητα διαθέσιμη για να φτάσεις, αν φτάσεις ποτέ στην άκρη απ΄το τούνελ.

Στην άκρη στο τούνελ φτάνει και το στάλκερ. Τι υπάρχει μετά από αυτό?
Επιλέχτε το ελεύθερα...

Παρασκευή 26 Οκτωβρίου 2007

PIER PAOLO PASOLINI

Ηθελα να γράψω κάτι για τον Παζολίνι. Να προτείνω ταινίες, μερικά λόγια μετά σκέφτηκα ότι μερικοί άνθρωποι της τέχνης λείπουν όχι μόνο γιατί δεν είναι κοντά μας να μας προσφέρουν κάτι καινούργιο, απλά γιατί δεν είναι εδώ για να ακουστεί η φωνή τους, η απόψή τους, το σχόλιό τους για τα σημεία των καιρών...

Κάνω μια εξαίρεση λοιπόν και δεν θα προτείνω ταινίες αλλά ένα ποιήμα. Μια διαφορετική πινελιά στην ασφυξία των ημερών.

Είναι στα ιταλικά.. αλλά κι αν κάποιος δεν ξέρει ας θυμηθεί τις εικόνες κι είναι το ίδιο.

LA RELIGIONE DEL MIO TEMPO.

Sì, certo, era un Dio... e altri meno pazzi
e stupendi ce n'è. Coi loro sacerdoti,
e, vorrei anche dire, con i loro santi.

Santi poveri, martoriati dai ben noti
dolori, col terribile dovere
di arrivare, senza troppi terremoti,

alla fine del mese, per riavere
in tasca le poche sospirate lire:
impiegatucci, funzionari, leve

di un Partito, per cui vivere e morire.
Felici ti mostrano un paio di scarpe
nuove, un quadruccio buono all'appena civile

parete della casa, una bella sciarpa
natalizia per la moglie: ma dentro,
dietro quell'infantile palpito,

quello stento, ti misurano col metro
della loro fede, del loro sacrificio.
Sono inflessibili, sono tetri,

nel loro giudicarti: chi ha il cilicio
addosso non può perdonare.
Non puoi da loro aspettare una briciola

di pietà: non perché lo insegni Marx,
ma per quel loro dio d'amore,
elementare vittoria di bene sul male,

ch'è nei loro atti. Ma come nel biancore
dell'estetico dio del mare, informe Forma,
mescolanza irrazionale di gioia e dolore,

sbianca l'opacità del gesso, la norma
che svaluta... così arrossa nel rosso
dell'altro Dio - quello che trasforma

il mondo, quello futuro ed incorrotto -
il sangue dei giorni di Stalin...
Non torna nulla. Nemmeno il paradosso

esistenziale, in cui, fertili-aridi,
vivono quasi tutti coloro che conosco:
borghesi colti, esperti di essenziali

infrastrutture, spiriti del bosco
della mondanità, della cultura:
a popolare le pure sere di Piazza del Popolo,

dei nuovi quartieri oltre le vecchie mura,
del centro dove la città s'infossa
in preziosi vicoli scintillanti e luridi...

Genio arreso, con le sue quattro ossa
sotto eleganti vesti, ognuno porta intorno
una faccia intenta, dove gli altri possano

sospettare qualcosa; nei caffè, di giorno,
nei salotti, la sera: ma ognuno cerca
nella faccia dell'altro invano un ritorno

delle speranze antiche: e se vi accerta
una speranza, è una speranza inconfessabile,
nel cerchio della domanda e dell'offerta,

il cui sguardo è come per uno spasimo
di interna ferita: che rende esanimi,
accidiosi, scontenti, spinge a uno sciopero

dei sentimenti, a una colpevole stasi
della coscienza, ad una pace insana,
che vuole i nostri giorni grigi e tragici.

Così, se guardo in fondo alle anime
delle schiere di individui vivi
nel mio tempo, a me vicini o non lontani,

vedo che dei mille sacrilegi possibili
che ogni religione naturale
può enumerare, quello che rimane

sempre, in tutti, è la viltà.
Un sentimento eterno - una forma
del sentimento - fossile, immutabile,

che lascia in ogni altro sentimento
diretta o indiretta, la sua orma.
È quella viltà che fa l'uomo irreligioso.

È come un profondo impedimento
che, all'uomo, toglie forza al cuore,
calore al ragionamento,

che lo fa ragionare di bontà
come di un puro comportamento,
di pietà come di una pura norma.

Può renderlo feroce, qualche volta,
ma sempre lo rende prudente:
minaccia, giudica, ironizza, ascolta,

ma è sempre, interiormente, impaurito.
Non c'è nessuno che sfugga a questa paura.
Nessuno perciò è davvero amico o nemico.

Nessuno sa sentire vera passione:
ogni sua luce subito s'oscura
come per rassegnazione o pentimento

in quell'antica viltà, in quell'ormone
misterioso che si è formato nei secoli.
Lo riconosco, sempre, in ogni uomo.

Lo so bene che altro non è che insicurezza
vitale, antica angoscia economica:
che era regola della nostra vita animale

ed è stata assimilata ora in queste povere
nostre comunità: che è difesa,
disperata, che si annida là dove

c'è un minimo di pace: nel possesso.
E ogni possesso è uguale: dall'industria
al campicello, dalla nave al carretto.

Perciò è uguale in tutti la viltà:
com'è alle grige origini o agli ultimi
grigi giorni di ogni civiltà...

Così la mia nazione è ritornata al punto
di partenza, nel ricorso dell'empietà.
E, chi non crede in nulla, ne ha coscienza,

e la governa. Non ha certo rimorso,
chi non crede in nulla, ed è cattolico,
a saper d'essere spietatamente in torto.

Usando nei ricatti e i disonori
quotidiani sicari provinciali,
volgari fin nel più profondo del cuore,

vuole uccidere ogni forma di religione,
nell'irreligioso pretesto di difenderla:
vuole, in nome d'un Dio morto, essere padrone.

Qui, tra le case, le piazze, le strade piene
di bassezza, della città in cui domina
ormai questo nuovo spirito che offende

l'anima ad ogni istante, - con i duomi,
le chiese, i monumenti muti nel disuso
angoscioso che è l'uso d'uomini

che non credono - io mi ricuso
ormai a vivere. Non c'è più niente
oltre la natura - in cui del resto è diffuso

solo il fascino della morte - niente
di questo mondo umano che io ami.
Tutto mi dà dolore: questa gente

che segue supina ogni richiamo
da cui i suoi padroni la vogliono chiamata,
adottando, sbadata, le più infami

abitudini di vittima predestinata;
il grigio dei suoi vestiti per le grigie strade;
i suoi grigi gesti in cui sembra stampata

l'omertà del male che l'invade;
il suo brulicare intorno a un benessere
illusorio, come un gregge intorno a poche biade;

la sua regolarità di marea, per cui resse
e deserti si alternano per le vie,
ordinati da flussi e da riflussi ossessi

e anonimi di necessità stantie;
i suoi sciami ai tetri bar, ai tetri cinema,
il cuore tetramente arreso al quia...

E intorno a questo interno dominio
della volgarità, la città che si sgretola
ammucchiandosi, brasiliana o levantina,

come l'espressione di una lebbra
che si bea ebbra di morte sugli strati
dell'epoche umane, cristiane o greche,

e allinea tempeste di caseggiati,
gore di lotti color bile o vomito,
senza senso, né di affanno né di pace;

sradica i riposanti muri, i gomiti
poetici dei vicoli sui giardini interni,
i superstiti casolari dalla tinta di pomice

o topo, tra cui fichi, radicchi, svernano
beati, i selciati striati di una grama
erbetta, i rioni che parevano eterni

nei loro lineamenti quasi umani
di grigio mattone o smunto cotto:
tutto distrugge la volgare fiumana

dei pii possessori di lotti:
questi cuori di cani, questi occhi profanatori,
questi turpi alunni di un Gesù corrotto

nei salotti vaticani, negli oratori,
nelle anticamere dei ministri, nei pulpiti:
forti di un popolo di servitori.

Com'è giunto lontano dai tumulti
puramente interiori del suo cuore,
e da paesaggio di primule e virgulti

del materno Friuli, l'Usignolo
dolceardente della Chiesa Cattolica!
Il suo sacrilego, ma religioso amore

non è più che un ricordo, un'ars retorica:
ma è lui, che è morto, non io, d'ira,
d'amore deluso, di ansia spasmodica

per una tradizione che è uccisa
ogni giorno da chi se ne vuole difensore;
e con lui è morta una terra arrisa

da religiosa luce, col suo nitore
contadino dei campi e casolari;
è morta una madre ch'è mitezza e candore

mai turbati in un tempo di solo male;
ed è morta un'epoca della nostra esistenza,
che in un mondo destinato a umiliare

fu luce morale e resistenza.

Παρασκευή 19 Οκτωβρίου 2007

ΑΥΤΟ ΤΟ ΣΑΒΑΤΟΚΥΡΙΑΚΟ ΚΑΠΟΙΕΣ ΣΙΝΕΠΡΟΤΑΣΕΙΣ "ΓΕΙΑ ΣΟΥ"























































Πολύ κούραση αυτή την εβδομάδα. Χρειάζεται παράνοια-θέραπυ. Προτείνω!

FEAR AND LOATHING IN LAS VEGAS - Και τα μυαλά στα κάγκελα!

From dusk till dawn - Γιατί όλα μπορούν να συμβούν!

Straight to hell - Γιατί η παράνοια δεν έχει όρια!

Vampires - Γιατί έτσι κι αλλοιώ ένας Κάρπεντερ την ημέρα το γιατρό τον κάνει πέρα!

Πέμπτη 11 Οκτωβρίου 2007

THE PROPHECY, ΟΙ ΑΓΓΕΛΟΙ ΤΟΥ ΣΚΟΤΟΥΣ











Αυτές τις μέρες είδα να κυκλοφορεί το τέταρτο μέρος του Prophecy.. Την έχετε δει τη τριλογία? Οι παλαιότεροι πολύ πιθανό. Οι νεώτεροι αν ξεψαχνίζουν που και που τις σκονισμένες βιντεοκασέτες στα βιντεοκλαμπ πριν τις αποσύρουν μπορεί και να το έχουν πετύχει. Πριν αποσυρθεί. Αν και νομίζω ότι κάποια στιγμή κάποια εφηερίδα το κυκλοφόρησε. ΟΙ ΑΓΓΕΛΟΙ ΤΟΥ ΣΚΟΤΟΥΣ λοιπόν όπως ήταν ο τίτλος στα ελληνικά είναι μια ταινία όπου γίνεται της κακομοίρας αλλά σε συμπαντικό επίπεδο! Εγώ βέβαια και να μην ήταν τίποτα περισσότερο μόνο που ξεκινάει με τον Ηλία Κοτέα να χειροτονείται ιερέας (Thomas Dagget) , ήθελα να το δω. Βέβαια δεν χειροτονήθηκε ποτέ. Αντίθετα η ιστορία ξεκινάει έτσι αλλά συνεχίζεται μερικά χρόνια μετά όπου ξαναβρίσκουμε τον Τομας αστυνομικό πλέον να προσπαθεί να λύσει μια υπόθεση κάθε άλλο παρά φυσιολογική!! Από εκεί κι ύστερα ξεκινάει η τριλογία όπου θα γίνει ο χαμός! Εχετε υπόψη σας τι είναι είναι ο πόλεμος αγγέλων, έκπτωτων, ο πόλεμος για τη διεκδίκηση ψυχών? Ο Κρίστοφερ Γουόλκεν Αρχάγγελος Γαβριήλ? Και τι Γαβριήλ όπως δεν τον έχετε φανταστεί ποτέ! Ο Βίγκο Μόρτερσεν Λούσιφερ? Στη τριλογία θα συμβούν σημεία και τέρατα. Με την ουσιαστική έννοια της φράσης. Φυσικά η ταινία κάποια στιγμή έγινε ένα φετίχ για διαφόρους λόγους.
Εγώ πάντως συνιστώ ανεπιφύλακτα να τη βρείτε και να τη δείτε! Δεν ξέρω πως θα τη κρίνει ο καθένας, αλλά πίσω από τις σκηνές τρόμου, τις υπερβολές, τα απίστευτα που διαδραματίζονται, πίσω απ΄ολα αυτά υπάρχει κάτι που είναι αλλοιώς...

Δευτέρα 8 Οκτωβρίου 2007

RICHARD BURTON






















Μετά από χρόνια είδα πάλι το ΑΓΓΙΓΜΑ ΤΗΣ ΜΕΔΟΥΣΑΣ. Κι έτσι όπως η μια ταινία φέρνει την άλλη είπα σήμερα να σας προτείνω μερικές ταινίες με Richard Burton. Δείτε στη τύχη ότι βρείτε πρώτο. Δεν θαξερα ποια να διαλέξω πρώτη και ποιά μετά. Καθώς παρακολουθούσα το άγγιγμα της Μέδουσας, σκέφτηκα ακόμα μια φορά τον κινηματογράφο του τότε, που τα εφέ ήταν οι ερμηνείες, το βλέμμα, η φωνή που σ'εκανε ν'ατριχιάζεις.. Φυσικά οι ταινίες που διάλεξα είναι λίγες από τις πολλές που θα μπορούσα να αναφέρω. Αλλά δείτε αυτές και θα πάμε και παράκατω!
















Πέμπτη 4 Οκτωβρίου 2007

L'ADVERSAIRE


L’ADVERSAIRE

2002 γυρίζεται το φιλμ L’ADVERSAIRE με πρωταγωνιστή τον Daniel Auteil.

O Jean Claude Roman ένας «συνιθισμένος άνθρωπος». Με μια μικρή λεπτομέρεια... Μια διπλή ζωή που θα διαρκέσει 15 χρόνια. Μια ζωή που θα έχει μια συγκλονιστική κατάληξη.

Δυό ζωές που η στη μία απουσιάζει η άλλη. Μια τραγωδία εντελώς σύγχρονη απ’ολες τις απόψεις. Η γέννεσή της , οι τρόποι που θα βρει ο Ζαν να χτίσει το σκελετό της, το αποκορύφωμα όλα είναι σύγχρονα και αιώνια μαζί.

Θάθελα να πω πολλά γι’αυτή τη ταινία, ίσως να με επηρέασε παραπάνω από το κανονικό δεν ξέρω, ίσως γιατί ήταν ο Daniel Auteil που κατάφερε να ερμηνεύσει άψογα όλη αυτή την ερημιά.
Αλλά οι περιγραφές σε κάθε ταινία είναι καλύτερα να γίνονται κατ’ευθείαν μέσα μας.
Είναι κι ο λόγος που απλά προτείνω μια ταινία χωρίς να περιγράφω τίποτα άλλο, ελπίζοντας απλά αν κάποιος περαστικός με διαβάσει να δείξει μια αυθόρμητη εμπιστοσύνη και να τη δει :)
Δείτε την.

Τρίτη 2 Οκτωβρίου 2007

ΣΤΟ ΣΤΟΜΑ ΤΗΣ ΤΡΕΛΑΣ, ΚΑΡΠΕΝΤΕΡ


Γιατί αν έχεις διαβάσει Λαβκραφτ μόλις δεις το βλέμμα του Σαμ Νηλ καταλαβαίνεις ότι ο Κάρπεντερ είναι πολύ διαβασμένος!
Το βλέμμα αυτό χωρίζεται σε τρία μέρη όπως ακριβώς και τα σκαλιά που πρέπει να ανέβεις καθώς ξεφυλλίζεις τους αλλόκοτους κόσμους.
Πρώτο βήμα - ανυποψίαστος πηγαίνω και χαμογελώ
Δεύτερο βήμα - η ευχή να δω ότι οι άλλοι δεν βλέπουν δυστυχώς πραγματοποιήθηκε
Τρίτο βήμα - κάθομαι στο σινεμά μ'ενα θεικό κουτί ποπ κορν και πλέον μπορώ να γελάω υστερικά μέχρι δευτέρα παρουσίας!
Αχ βρε παπούλη περιμένω τη νέα σου ταινία πως και πως..
ΠΟΥ ΕΙΝΑΙ?